top of page
Immagine del redattoreZNS project

2°Piano#Cura | #1 - Intervista a Marco Vitale


INTERVISTA “2° PIANO #Cura” 2016

Chiacchierata “al volo” con Marco Vitale

  • Cosa ispira il tuo lavoro e come descriveresti il processo creativo che ti permette di giungere al lavoro concluso.

MV Il processo creativo non segue uno schema intermittente con dovute sospensioni e riattivazioni, dal mio punto di vista posso dire che questo processo agisce più come un flusso ininterrotto, talvolta più diluito oppure, al contrario, saturo di elementi. L'idea nasce sempre da un agglomerato di stimoli visivi, nozioni, momenti di vita quotidiana, anche molto intimi, privati, in certi casi. L'opera che viene infine realizzata è dunque l'effetto di qualcosa che si è vissuto nel tempo in modo frammentato ma continuo e che su di una vetta critica è costretto ad essere delimitato in una forma. Più che qualcosa che qualcuno fa, l'opera è qualcosa che si fa da sé, non per sé ma per l'altro. Un'opera d'arte - se oggi si può ancora parlare in questi termini o se non sia più corretto prendere in considerazione solo il processo artistico - è una forma estremamente generosa del fare, del non fare e del pensare, una forma completamente altruistica.

  • Le tue riflessioni si indirizzano su tematiche letterarie, filosofiche, anche aneddoti storici e scientifici, con risvolti addirittura matematici e quasi, se non sempre, risvolti intimi, emozionali. Cosa cattura la tua attenzione?

Nessuna scelta e nessuna selezione. Provo una certa fiducia nei confronti di quella casualità di eventi e di informazioni che portano ad una determinata riflessione, che questa sia concretizzata artisticamente o meno. Non parlo di fatalità, ma di una sensibile spontaneità diretta e non assolutamente razionale, una sorta di accettazione fagocitante, materna, della vita. Il tentativo è quello di porsi meno domande possibili e al contempo non chiudere mai gli occhi: focalizzarsi su quel pensiero che non vuole andare alla deriva. Una volta che ci si è affidati a questo genere di organicità non esiste più la necessità di scegliere o di selezionare. L'arte contemporanea è già pronta a questo e suggerisce l'eterogeneità da tempo.

Marco Vitale| I'm feeling Blue, installazione ambientale, "2°Piano#1", 2016

  • Cosa puoi raccontarci della balena 52-Hertz?

Mi sono imbattuto nella sua storia questa estate, mentre stavo lavorando a progetti forse distopici, tutti accatastati nell'angolo, per fortuna. Per eredità materna annovero in me sicuramente il disfattismo. L'esperienza di una balena che canta con una voce diversa dalle altre e pertanto non riesce ad essere ascoltata ed è costretta a vivere in una forma di isolamento che non gli è naturale, riflette indirettamente il modo in cui siamo arrivati a comunicare oggi, i mezzi che utilizziamo, la loro artificialità e per contrasto il nostro naturalizzarci a questi. Tuttavia nel momento in cui ho iniziato il progetto tutto ciò stava in secondo piano: guardavo a questa creatura marina attraverso lo stato di empatia che provavo nei suoi confronti. La balena 52-Hertz è nata pubblicamente nel 1992 con la pubblicazione delle sue registrazioni, nello stesso anno sono nato anch'io. Un secondo pensiero assordante mi mostrava questo essere incapace di parlare ai propri simili, in grado però di raggiungere un'altra specie, fuori dal mare.

  • Come spiegheresti a tua madre che ciò che fai serve?

L'arte è inutile ma significante. È certamente una delle esperienze umane più vicina al senso e distante dall'utilitarismo. Mia madre ha lavorato per ventitré anni della sua vita come rilegatrice, è praticamente un'artigiana. Accetta i miei lavori come "belli" dai primi scarabocchi sino ad oggi. Ovviamente lei è completamente cieca ed è completamente giusta.

Marco Vitale| I'm feeling Blue, installazione ambientale, "2°Piano#1", 2016

  • Abbiamo avuto poco tempo in residenza. Possiamo definirla una residenza studio site specific, quindi di ispirazione e preparazione alla seconda fase, quella di presentazione/restituzione. Cosa ci racconti della tua esperienza con 2° Piano #1, cosa e come ti ha ispirato nel nuovo lavoro che presto ti riporterà a Palagiano?

Ricordo la vostra generosità e disponibilità, le lunghe chiacchierate diurne e notturne, ma anche i problemi tecnici e la difficoltà di approccio con un luogo così particolare. Dopo alcuni progetti messi da parte, sono arrivato alle mie conclusioni. Un primo lavoro attorno alla balena 52-Hertz sarà presentato ad ArteVerona 2016, mentre un secondo progetto strettamente collegato è pensato in site specific per la vostra sede in Via Murat a Palagiano.

  • ArtVerona sarà un bel campo di prova. Felici di averti tra noi.

Grazie per le tue risposte

ZNSproject

STAY TUNED!

2° PIANO è Social – Seguici su

| znsprojectlab@gmail.com | www.viamuratartcontainer.wix.com/center | 329 13 23 182 | |Via Murat – 74019 Palagiano (TA) |

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page