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2°Piano#Cura | #13 - Intervista a LùeDo


INTERVISTA “2° PIANO #Cura” 2018

Chiacchierata “al volo” con LùeDo

  • LùeDo oltrepassa le comuni ricerche pittorico - scultoree e si concentra sulle arti performative, la documentazione fotografica, la video-art e le installazioni, indagando la società di massa assuefatta dai social media. Un mix media importante che suggerisce ricerca, sperimentazione, la volontà di affermare qualcosa. E’ cosi? Penso ai progetti passati che hanno riguardato temi di cronaca di tristissima attualità.

Si, è così. Oltre ad affermare qualcosa cerchiamo di far "pensare" con la propria testa. Diamo il nostro punto di vista cercando di inviare un messaggio a chi guarda e di suscitare e risvegliare le menti sopite, ricordando che siamo persone e non semplici numeri. Non dimentichiamo che ci sono anche le passioni come, appunto, la passione per l'arte che ci abbraccia e unisce. Difatti, dovremmo imparare ad essere più empatici e lavorare sulla riappropriazione delle nostre emozioni, nel rieducarle. Non mostrare solo empatia nei 5' di telegiornale ma maturarla, smettendola di perdere tempo a pensare superficialmente a ciò che ci accade.

  • "LùeDo" è il nome che avete dato al vostro duo performativo, al secolo Lucia Macrì e Domenico Arces. Cosa implica essere una coppia nella vita e nella ricerca artistica?

Ci siamo ritrovati seguendo le passioni comuni, grazie alle quali abbiamo intrapreso la nostra convivenza artistica sin da subito supportando i progetti comuni con accorgimenti e miglioramenti. Provenendo da realtà differenti, con vissuti e badground divergenti, abbiamo trovato un'affinità. Questo implica più ascolto e rispetto per le idee dell'altro creando così una mediazione; persino le incomprensioni o i litigi per due proposte contrastanti hanno portato buoni spunti creativi.

  • “I'M ACTION FIGURES” è una installazione performativa. Una rivisitazione della cultura Cosplay legata agli Anime e Manga Giapponesi. Elementi nipponici rimandano ad una cultura lontana offrendo uno scrigno prezioso nel quale o dal quale.... guardare. Come mai la scelta della cultura nipponica. Cosa vi trasmette e cosa cercate in essa.

Alcune delle nostre performance rimandano alla cultura nipponica dacché includiamo ciò che ci appassiona in modo da creare una sorta di sinergia con lo spettatore. Abbiamo sempre trovato interessante la cultura giapponese, sin dal liceo ci siamo appassionati agli anime e ai manga. Lucia ha studiato da autodidatta i tre diversi tipi di scrittura i Kanji, Hiragana e il Katakana, e la pittura sumi-e. Affascinati dalle dottrine buddiste ci siamo cimentatiti anche nel cosplay. Il loro sapere e modo di essere ci ha segnato, offrendoci diversi spunti creativi e nuovi modi di vedere le cose continuando a ispirarci ancora oggi.

LùeDo| I'M ACTION FIGURES, Performing Art Installation, dimensioni ambientali, "2°Piano#2", 2018

  • Avete realizzato un'azione / non azione performativa, nella quale staticità e silenzi sono rumorosamente scossi da appariscenti scritte, colori e finestre sull'atto performativo ma soprattutto dalla possibilità offerta allo spettatore, invitato ad oltrepassare la soglia del Box ready-made per immedesimarsi egli stesso nell'"oggetto" osservato/osservante. Una sperimentazione inedita che avete voluto costruire in prima assoluta a Palagiano. Qual è il vostro punto di vista in merito, come è nata l’idea e soprattutto siete soddisfatti degli sviluppi?

L'incipit è nato nel 2012 da un percorso ben preciso, all'interno del quale abbiamo realizzato vari oggetti di uso comune ( bicchiere di ramen, bacchette, sala da thè, ecc) ingranditi più volte rispetto al normale; da lì è nata anche l'idea dell'Action Figure. Abbiamo pensato di voler proporre questa finestra su un altra cultura durante una residenza artistica piuttosto che in una mostra dando cosi la possibilità a più persone e non soltanto ai pochi invitati di relazionarsi in questo mondo come fosse una parte della nostra casa. Quello che abbiamo fatto, in sostanza, è riportare quella parte della nostra casa, della nostra vita agli e per gli altri aprendo le porte e facendoli entrare a farci visita. Ecco il perchè dell'usare un oggetto da collezione come l'Action Figure, vestire i panni del personaggio/giocattolo, proporre lo stesso ambiente in cui si trova nel suo scatolo, assumere la stessa posa statica e far sentire come questi interagisce, accogliendo chiunque in uno spazio del tutto estraneo. A parte le complicanze tecniche della struttura fortunatamente superate nel work in progress siamo soddisfatti del lavoro svolto in residenza.

  • Obiettivo di “2° Piano Art Residence” è l’arte del dialogo, un'arte dell’interazione... come è stata la vostra esperienza?

È stata positiva, ci siamo sentiti sin da subito accolti in un luogo tranquillo e famigliare sentendoci a nostro agio. Abbiamo lavorato con tutta la disponibilità possibile da parte degli Organizzatori fornendoci tutto l'aiuto possibile, sostenendoci durante la realizzazione dell'istallazione.

Grazie per le vostre risposte

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